Sostenibilità sociale ed economica
Abbiamo fino ad ora parlato di sostenibilità ambientale e chiudiamo il tema sostenibilità con una panoramica sulla sostenibilità sociale ed economica.
Lo sviluppo sostenibile è stato definito nel tempo in vari modi. Come indica il WWF nel suo “Living Planet Report”, vuol dire imparare a vivere nei limiti di un solo pianeta. Quindi lo sviluppo sostenibile è la capacità della nostra specie di riuscire a vivere, in maniera dignitosa ed equa per tutti, senza distruggere i sistemi naturali da cui traiamo le risorse per vivere e senza oltrepassare le loro capacità di assorbire gli scarti e i rifiuti dovuti alle nostre attività produttive.
Per ottenere uno sviluppo delle società umane che sia sostenibile è necessario che:
• l’intervento umano sia limitato entro le capacità di carico dei sistemi naturali conservandone la loro vitalità e la loro resilienza;
• il progresso tecnologico per la produzione di beni e servizi venga indirizzato all’incremento dell’efficienza piuttosto che all’incremento del flusso di energia e materie prime;
• i livelli di prelievo delle risorse non rinnovabili ecceda le loro capacità rigenerative;
• l’emissione di scarti e rifiuti (solidi, liquidi e gassosi) dovuti al metabolismo dei sistemi sociali non ecceda la capacità di assimilazione dei sistemi naturali. (Fonte WWF)
Dicevamo che è imprescindibile e fa parte della sostenibilità sociale, a nostro parere, anche il commercio equo e solidale.
Il Fair Trade è una forma di commercio che vorrebbe garantire al produttore, ed ai suoi dipendenti, un prezzo giusto assicurando anche la tutela del territorio ed evitando lo sfruttamento del lavoratore. Si oppone alla massimizzazione del profitto praticata dalle grandi catene di distribuzione organizzata e dai grandi produttori. Carattere tipico di questo commercio è di vendere direttamente al cliente finale i prodotti, limitando la catena di intermediari.
Le organizzazione di commercio che aderiscono al WFTO sono tenute a rispettare standard riguardanti le pari opportunità, rispetto per l’ambiente, il lavoro minorile, i diritti dei lavoratori e, tra gli altri, la creazione di opportunità lavorative per persone svantaggiate.
I consumatori sono parte fondamentale di questo processo, scegliendo un prodotto al posto di un altro quando facciamo la spesa cooperiamo per creare un mondo più giusto, dove anche gli agricoltori ed i lavoratori dei Paesi in via di sviluppo possono vivere più dignitosamente e avere più fiducia nel futuro.
Questi i marchi selezionati per voi da ricercare sulle confezioni :
• Ecocert Fair Trade
• Organic Fair Trade & Organic Solidarity
• Fair For Life
• Fairtrade International
• Fair Trade Usa
• Forest Garden Products
• Naturland Fair
• Small Producers’ Symbol
• World Fair Trade Organization
• Equo Garantito
La sostenibilità economica si riferisce, di recente, al modo in cui un’economia opera in modo sostenibile, proteggendo gli elementi sociali ed ambientali pur seguendo degli obiettivi economici che dovrebbero salvaguardare la soglia pro capite anziché quella nazionale.
Il problema della sostenibilità economica e del perché sembra irraggiungibile, è dovuto a cause profonde ed ancora irrisolte.
Non è possibile attuarla con le abitudini che attualmente utilizziamo per quello che ci sembra lo standard di vita minimo. Per raggiungere la sostenibilità economica, la nostra economia ed il nostro attuale modo di vivere dovrà adattarsi.
Dobbiamo essere più efficienti nell’uso delle risorse disponibili, trovare nuovi modi per utilizzare le risorse attualmente sottoutilizzate e ridurre il nostro consumo nel processo.
In tutto il mondo, ci sono una moltitudine di movimenti sociali e progetti in corso per migliorare il nostro futuro economico. Sopratutto se si tratta di risorse alimentari.
Una persona su nove sulla terra, ovvero 795 milioni di persone, non ha cibo sufficiente per condurre uno stile di vita sano.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura:
“Ogni anno circa un terzo della produzione alimentare umana di consumo nel mondo viene perso o sprecato. Cioè, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono messe da parte, inutilizzate.”
Le perdite e gli sprechi alimentari ammontano a circa $ 680 miliardi nei paesi industrializzati e $ 310 miliardi nei paesi in via di sviluppo.
I consumatori dei paesi sviluppati sprecano quasi tanto cibo (222 milioni di tonnellate) quanto l’intera produzione alimentare dell’Africa subsahariana (230 milioni di tonnellate).
Abbiamo un problema di spreco alimentare che dev’essere affrontato per ottenere la sostenibilità economica.