il Blog delle Menti Libere
Il punto di vista del nostro staff sulla sostenibilità, la vita all’aria aperta, viaggi a sei zampe, un’alimentazione consapevole e tanto altro. Seleziona le categorie di tuo interesse.
Hai bisogno del perfetto regalo di Natale ma che sia anche sostenibile? Ecco un pò di alternative selezionate apposta per te.
Corsi:
Regalare un corso vuol dire regalare un’esperienza, e soprattutto al giorno d’oggi non c’è niente di meglio a nostro parere. Ahimè ai tempi del CoronaVirus anche questi sono diventati digitali ma in attesa che tornino umani e concreti ve ne consigliamo qualcuno:
Abbonamenti:
Gli abbonamenti sono molto sottovalutati, ma ce ne sono alcuni strepitosi..
Quello del cinema ad esempio, oltre che dei bus, o dei treni nel weekend, abbonamenti Tv (Netflix, Disney, Dazn, Infinity, Sky), musicali (spotify, Itunes), riviste (Airone, GreenBuilding Magazine, Casa Naturale, Vegan life) ancora meglio se riviste digitali come quella fantastica di Vegolosi che puoi trovare sul loro sito: https://www.vegolosi.it/rivista/vegolosi-mag-la-nuova-rivista-digitale-mensile-di-cucina-e-cultura-vegan/
Gift cards e siti consigliati:
Il regalo perfetto anche se un pò impersonale è la gift cards…Basta conoscere un pochino i siti o i negozi di acquisto consueti e puff persona felice!! Tra questi vogliamo consigliarvi alcuni siti ad alta sostenibilità e/o che offrono le gift cards come opzione; eccone una carrellata…
https://www.serendipity-shop.com/46-gift-card-virtuale
In questo shop troverete delle gift cards con cui acquistare una serie di prodotti per la casa, la persona, baby, ecc che escludono l’uso della plastica e sono sostenibili.
Mentre su https://www.sensonaturale.com/set-regalo troverete dei bellissimi set regalo zero waste.
Ed ancora https://www.bookdealer.it/libri per regalare libri direttamente dalle piccole librerie indipendenti unite su una piattaforma online.
Cesti HomeMade:
Un’altra bellissima idea regalo è il cesto fai-da-te, basterà acquistare un cesto come questo…
e riempirlo di frutta o verdura di stagione, di fiori o di alimenti sostenibili. Il cesto sarà riutilizzabile come porta piante o giornali e gli alimenti saranno apprezzatissimi, specie in questo periodo. A tal proposito vi consigliamo di visitare il sito https://www.altromercato.it/it_it/il-commercio-equo-e-solidale/ per farvi un’idea e visitare il negozio in VIA PALLONE, 2/B VERONA.Candele vegetali:
Le candele sono da sempre un regalo molto apprezzato, soprattutto dalle giovani donne ma bisogna essere consapevoli che le candele a base di cera d’api sono assolutamente da evitare. La cera viene prodotta a partire da una trasformazione degli zuccheri contenuti nel miele, le api impiegano circa dieci grammi di miele per produrre un grammo di cera: una parte degli zuccheri serve come materiale da costruzione, l’altra come combustibile per fornire l’energia necessaria alla sintesi. Piccole scaglie di cera vengono trasudate da aperture addominali, prelevate con le zampette, portate alle mandibole dove vengono masticate per ammorbidirle e poter essere modellate. E’ un lavoro enorme che non viene fatto per il nostro consumo ma per la costruzione della loro casa. Anche le candele a base sintetica (quindi a base di petrolio) non sono affatto consigliabili, le candele a base di paraffina sprigionano nell’aria sostanze tossiche durante lo scioglimento. Ed eccoci quindi alle candele di soia, vegan e sostenibili; ecco alcune alternative..
Innanzitutto lo shop di https://www.ceraunabolla.com/shop/ in cui troverete le candele ma non solo e tutti gli imballaggi sono perfettamente riciclabili o differenziabili.
Oppure queste:
Zero-Waste Kit
I kit a zero rifiuti sono l’ideale per cominciare ad improntare la nostra vita su un modello più sostenibile. Ve ne linkiamo alcuni per rendere l’idea….
Il bagno è la cosa più semplice da cui partire, dallo spazzolino, al sapone e tanto altro. Per maggiori informazioni spulcia i nostri post sulle pagine Instagram e Facebook. Il grande libro delle bucce è uno straordinario esempio di come anche in cucina è possibile non fare scarti. Anche questa è un’ottima idea regalo.Se hai domande o non hai trovato quello che cercavi non esitare a contattarci!
Fai il regalo giusto e vivi Green!
Spesa biologica, sì, ma dove? Cosa comprare? A quale prezzo? Ecco una breve panoramica dei luoghi e dei modi di fare shopping biologico.
Cos’è un prodotto bio, innanzitutto.
Un prodotto “biologico” deriva da un metodo di coltivazione (per i cereali, la frutta e la verdura) o di allevamento (per i prodotti di origine animale) che non utilizza prodotti chimici di sintesi.
Le colture sono effettuate senza l’uso di pesticidi, fungicidi o erbicidi di sintesi. Da parte loro, gli animali devono essere tenuti all’aperto e nutriti principalmente con prodotti naturali.
L’agricoltura biologica è anche parte di un approccio volto a proteggere e rispettare la terra e gli animali. Promuove la biodiversità alternando le colture e utilizzando materia organica al posto di fertilizzanti chimici.
Per fare la spesa biologica, quindi, controllate le certificazioni e le etichette e potete farla con tranquillità sia al supermercato che online, ma potete anche andare direttamente dal produttore o servirvi di un GAS.
Certificazioni
Gli alimenti biologici sono regolamentati e certificati da enti specializzati e dalla legge.
Naturalmente, la garanzia di un prodotto etichettato come biologico non basta. Perché bio non significa necessariamente sano e naturale.
I prodotti biologici possono, ad esempio, contenere additivi. Ed ogni certificazione è diversa. Alcune garantiscono prodotti privi di olio di palma, mentre altre impongono determinati metodi di coltivazione. Meglio controllare sui loro siti: ognuno ha specifiche più o meno impegnative da seguire. E soprattutto, tenete d’occhio le etichette dei prodotti!
Dove comprare alimenti biologici?
Dove andare a fare quando si vuole fare la spesa biologica?
Al mercato
Il modo più diretto e spesso anche il più economico è andare al mercato. Sempre più città e paesi hanno un mercatino biologico settimanale, in aggiunta o in parallelo al mercato tradizionale.
Qui troverete frutta e verdura locale, ma anche uova e prodotti di origine animale come latte o formaggio. Si tratta di un’occasione per entrare in contatto con i produttori, scambiare opinioni, incontrare persone interessate a questo tipo di alimentazione.
E il mercato, accorcia la filiera distributiva: permette infatti di evitare gli intermediari. Questo significa meno trasporti, meno inquinamento, meno imballaggi.
Nei negozi bio
A volte il mercato non ha un assortimento completo. Ci sono solo prodotti freschi, ma tutto ciò che viene confezionato o processato (alimenti secchi, pasta, condimenti) è presente solo nei negozi o supermercati.
Esistono catene di negozi specializzate nel bio e singoli negozi privati.
Potete trovarvi sia i prodotti locali, in particolare frutta e verdura, che marchi nazionali e internazionali specializzati nell’organic food.
Nei supermercati
Tutte le catene dei supermercati dispongono ormai di un reparto bio. I prezzi sono più accessibili, perché spesso i grandi magazzini spuntano prezzi migliori a fronte di grandi quantità acquistate centralmente.
Meglio fare attenzione alla frutta e verdura bio, che in questi negozi non sempre è di stagione. Potrebbero venire da lontano, mentre è sempre meglio privilegiare il locale.
Su internet
Non avete tempo?
Troverete molti prodotti dei marchi più conosciuti e alimenti specifici per vegani e vegetariani anche online.
Gli svantaggi: pochi prodotti freschi, la consegna spesso non è gratuita, e ha un impatto ecologico per via degli imballaggi. Meglio fare ordini di gruppo.
Come acquistare biologico?
Sfuso
Tutti i supermercati biologici offrono un punto di alimenti secchi sfusi (cereali, legumi, frutta secca, ecc.).
Questo sistema permette di pagare un po’ meno, dal momento che i costi per l’imballaggio sono eliminati.
Basterà portarvi borse e contenitori da riempire con i prodotti alla spina.
Il paniere e i GAS filiera corta
Potreste anche decidere di avere la consegna settimanale di un paniere di frutta, verdura, carne e cereali. Basterà sottoscrivere un abbonamento mensile, poi fare l’ordine e ricevere la vostra cassetta una volta alla settimana a domicilio o in un punto di consegna. I prodotti sono sempre freschi e stagionali ed i produttori sono scelti all’interno di un’area ristretta.
Si tratta dei GAS (gruppi di acquisto solidale), delle associazioni che promuovono gli acquisti dagli agricoltori e li mettono in contatto con i consumatori.
In questo modo si eliminano gli intermediari, riducendo così i costi, e si partecipa al mantenimento dell’agricoltura locale.
Si può anche scegliere la composizione del vostro paniere su internet. Ci sono decine di siti su cui fare l’ordine e ricevere la merce a casa o al lavoro.
Il sistema di paniere è molto sviluppato su scala locale. Non esitate a dare un’occhiata ai siti della vostra città.
Dal produttore
Se vi trovate vicino ad un agricoltore, ad una azienda agricola o ad un apicoltore che vende direttamente, visitateli!
I prezzi possono essere molto vantaggiosi. Alcuni offrono una visita alla loro azienda agricola, e questo vi consentirà di capire come lavorano.
Se avete domande o consigli da condividere commentate qui sotto!
Imboccatura per cavalli, etica o non etica?
Lasciamo temporaneamente da parte l’etologia e parliamo di scienza..
Gli effetti dell’imboccatura sono da considerare certamente in base alla disciplina per cui viene utilizzata, ad esempio nel dressage viene in media esercitata una pressione variabile tra i 14 ed i 60 Newton, dove per 14 N si intende la pressione che serve ad una mano per sostenere un peso di 700g e per 60 N un peso di 3kg.
I ricercatori hanno testato quanta pressione i cavalli accettano volontariamente dovendo spingere una barra orizzontale con la propria bocca aperta in cambio di un premio in cibo, la pressione più forte applicata è stata di media di 10 N, al di sopra del quale la maggior parte dei cavalli cominciava a mostrare comportamenti conflittuali come scuotere la testa, dimenarsi o non voler uscire dal box per fare “questo gioco” ed ottenere la ricompensa. La pressione accettata serenamente da tutti, è stata di 6 N, ben lontana dai range applicati dall’uomo e la sua “magica barra”.
Studi radiografici hanno evidenziato che con qualsiasi tipo di filetto snodo, a ponte o semplice, all’interno della bocca del cavallo viene schiacciata la lingua o viene esercitata una forte pressione sul palato.
C’è chi si giustifica dicendo che per alleviare la pressione sul palato si dà origine al riflesso di opposizione (che non è un riflesso, perchè non è automatico MA NECESSARIO al cavallo per sentire meno dolore!) ovvero il cavallo sposta la lingua al di sopra della barra per spostare il dolore dal palato alla lingua (wow quanta scelta).
A questo punto saremo tutti d’accordo sul fatto che il dolore c’è e può essere solo diminuito, ad esempio spostando ventralmente la lingua , questo diminuisce però la possibilità di inghiottire la saliva (che tra l’altro aumenta proprio per la presenza del filetto all’interno della bocca), diminuisce anche l’afflusso d’aria ai polmoni motivo per cui non si dovrebbero fare attività sotto sforzo per non scatenare una serie di eventi che spesso portano alle emorragie polmonari da sforzo di cui sono colpiti circa il 70% dei cavalli attivi per tempi prolungati e di cui solo il 10% lo rende evidente mostrando epistassi.
Un altro danno dato dalle imboccature è la dislocazione dorsale del palato molle, il cavallo prima di iniziare un’attività intensa serra le labbra e deglutisce rendendo la bocca una camera a pressione negativa, l’imboccatura porta il cavallo ad aprire le labbra causando in velocità un ingresso troppo veloce dell’aria nella camera boccale che spinge sul palato come un pugno, causandone la dislocazione che sposta l’epiglottide in posizione dorsale, ostruendo la faringe… per liberarla in cavallo deve rallentare e deglutire ripetutamente, la patologia può diventare cronica e il cavallo non potrà più sostenere alcuno sforzo fisico.
E poi ci sono le ulcere alle commessure labbiali, l’ erosione dei denti, e i dolorosi danni al trigemino che è coperto da solo 3mm (MILLIMETRI!) di mucosa e che danno origine ad aneurismi locali che generano pulsazioni continue all’arteria danneggiata e causano microtraumi compressivi al nervo, motivo di dolorose scosse elettriche alla testa.
Il cavallo che mastica accetta l’imboccatura?
Di fatto non ha retratto la lingua, nè l’ha portata sopra l’imboccatura, quindi ne sta accettando (volontariamente o meno) la pressione, questo lo porta però a masticare a vuoto ed a lungo e ad attivare le sue funzioni digestive, cosa che non dovrebbe succedere durante le attività sportive in quanto i succhi gastrici si riverseranno nella parte superiore dello stomaco e causerà nel 93% dei casi ulcere per chi sostiene sforzi intensi e nel 66% dei casi per i cavalli che fanno salto e dressage.
Studi (pochi) che hanno confrontato il comportamento dei cavalli che lavorano senza imboccatura agli altri di cui abbiamo parlato poc’anzi, ne hanno dimostrato performance nettamente migliori e sopratutto maggiori attenzioni alle richieste del cavaliere (probabilmente perché non deveno sostenere il dolore o elaborare la maniera di soffrire il meno possibile?!).
Detto questo….in un’era in cui si sente parlare tanto di etologia, di etica, di come per esempio far stare bene il nostro cane.. con il cappottino, col dietologo, con la pettorina…
È possibile con i cavalli non preoccuparsi neanche di non fargli male? Non c’è dialogo, non c’è relazione, non c’è rispetto, non c’è umanità….
Quante volte gli animali devono dimostrarci di essere più “umani” di noi, prima di meritarcelo?
Educatori, Istruttori, Conduttori, Addestratori, Comportamentisti, Comportamentalisti e chi più ne ha più ne metta….
Come può un normale essere umano in compagnia di un essere animale che ha difficoltà a vivere sereno, a destreggiarsi tra tanti nomignoli a volte altisonanti e di poca sostanza?
Da normalissima compagna umana della mia giovane peste Lily mi sono destreggiata anche io nei meandri del dizionario Treccani e le migliaia di siti cinofili della nazione ed ho capito quanto segue, spero aiuti anche voi e i vostri amici qualora vogliate condividere….
DOG SITTER:
Un carissimo amico di noi poveri disgraziati, stressati dal lavoro, che viene in nostro soccorso per portare fuori il nostro compagno quadrupede durante il giorno o per le strane vacanze in cui non riusciamo a portarlo con noi…
Spero…. ci rivolgiamo tutti a dog sitter che hanno fatto almeno un minimo di corsi formativi per fare questo lavoro; tra l’altro ci sono tantissimi professionisti educatori ed istruttori, che fanno Anche i dog sitter per arrotondare e quindi lasciamo il nostro cagnolino in mani più che fidate….!
EDUCATORE CINOFILO:
Èun professionista che ha fatto dei corsi per aiutarci a far emergere il potenziale del nostro cane sviluppando le sue competenze intellettuali, ci orienta nella gestione della quotidianità all’interno del contesto sociale e familiare per rendere le nostre vite una meravigliosa condivisione…
È come far fare le elementari a nostro figlio…ne sviluppa la socialità, le competenze di base, ecc..
ADDESTRATORE:
È un professionista che ha già effettuato un corso di base più una specializzazione per una o più abilità che insegnerà al cane insieme al proprietario (si spera); quindi guardia e difesa, piuttosto che ricerca, la caccia, eccetera.
ISTRUTTORE:
È un professionista che ha già effettuato un corso base più diciamo un “master” che gli permette di istruire in maniera teorico/pratica il cane (sempre col proprietario vero ?! ) in una particolare attività. Quest’attività può essere sportiva come ad esempio la Rally Obedience oppure comportamentale.
L’ Istruttore comportamentale o Istruttore riabilitatore ha studi specifici delle varie patologie comportamentali come l’aggressività, le fobie, ecc e COADIUVA (non sostituisce) l’intervento del veterinario.
VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA-COMPORTAMENTISTA
È un professionista che ha conseguito la laurea in medicina veterinaria PIU’ un master in medicina comportamentale sugli animali d’affezione (che capite bene non può essere sostituito da un corsetto di un paio di weekend); si occupa di patologie psicologiche, psichiatriche e non agisce necessariamente tramite l’uso di farmaci.
Dovrà diagnosticare la presenza di una patologia comportamentale, realizzare una diagnosi differenziale con eventuali patologie organiche e progettare un intervento riabilitativo in cui potrà (possibilmente) fare intervenire un istruttore comportamentale o un educatore in base alle reali necessità del cane!
Perché è chiara la strettissima correlazione tra la salute fisica, l’assetto emozionale e cognitivo ed il comportamento stesso.
VETERINARIO:
Chiaramente è quel Santo che dopo essersi laureato, raccoglie tutte le nostre ipocondria ed ansie, quando andiamo a trovarlo con il nostro pelosetto.
Tutto ciò è solo un succo oggettivo di quello che potete trovare tutti su internet, spero di fare cosa gradita alla miriade di amici cino-morosi….
Per le varie competenze sopra descritte ci sono anche le scuole di pensiero, filosofie ed approcci… ma questa è la prossima storia!
Cos’è l’impronta di carbonio?
Attraverso il Carbon FootPrint Calculator del Global Footprint Network, in pratica una calcolatrice della nostra impronta di carbonio, possiamo renderci conto di quanta anidride carbonica produciamo ed, eventualmente, capire come fare a ridurla. Per il bene nostro e di tutti!
Il “carbon footprint” è l’impronta che ognuno di noi, con le sue abitudini alimentari, con i suoi ritmi di lavoro e con il tipo di spostamenti che effettua, contribuisce a lasciare sul pianeta in termini di emissioni di CO2 (anidride carbonica) prodotta.
Adesso puoi calcolare la tua impronta ecologica, rispondendo alle domande del Carbon Footprint Calculator che trovi qui sotto. Il test è fornito dalla Carbon Footprint Ltd.
https://www.carbonfootprint.com/calculator.aspx
La consapevolezza verso la propria impronta ecologica è nata negli ultimi tempi per compensare il progressivo aumento di richieste che l’uomo sta avendo nei confronti del pianeta. Per vivere infatti, l’uomo ha bisogno di quello la Natura è in grado di fornirci.
L’impronta ecologica è emersa come unità di misura della domanda di risorse naturali da parte dell’umanità. Con il carbon footprint calculator potrai misurare quanta superficie, in termini di terra e acqua, la popolazione umana necessita per produrre, con la tecnologia disponibile, le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti prodotti. Calcolare la propria impronta ecologica, la carbon footprint, è importante per due motivi: per conoscere quanto pesiamo sull’ambiente e per individuare le aree di riduzione e risparmio dell’impronta ambientale.
Inoltre conoscere le proprie spese, i propri consumi in termini di denaro, in termini di numeri è necessario per una vita consapevole.
Perché che ci piaccia o meno siamo consumatori, l’unica cosa che possiamo cambiare è cosa consumare e quanto. Per ridurre la tua impronta di carbonio, ci sono diverse scelte che puoi fare. Dalla riduzione dei rifiuti, agli acquisti consapevoli, alla riduzione del consumo di energia elettrica, idrica, di risorse non rinnovabili. Ma vediamo insieme una panoramica di scelte che puoi fare fin da subito.
10 modi per essere ecologici all’interno della tua casa!
1. Spegni l’elettricità quando non la usi. (Luci ed elettronica) ⚡️
2. Acquista luci LED a risparmio energetico
3. Non utilizzare più energia di quella necessaria. (Es. Carichi completi di lavastoviglie e biancheria, non mezzi carichi).
4. Disattiva la funzione “QuickStart” sul televisore in modo che non utilizzi energia quando è spento.
5. Misura la tua elettricità con un Kilowatt Meter e scopri cosa puoi migliorare.
6. Sigilla le perdite d’aria nella tua casa, in modo che il riscaldamento o l’aria condizionata non consumino più energia di quella necessaria.
7. Quando acquisti elettrodomestici o elettronica, cerca un’alternativa a basso consumo energetico.
8. Scegli l’energia rinnovabile.
9. Ricicla i vecchi dispositivi elettronici. ♻️
10. Regola la temperatura, abbassala un pò in inverno indossando un maglione, al contrario in estate, aumentala e apri una finestra. Utilizza solo il necessario
Aiuta l’ambiente e risparmi!
Come rendere il tuo bagno plastic free?
1. Scegli per i tuoi capelli e per il corpo prodotti solidi come le saponette; sostituendo shampoo, balsamo e bagnoschiuma.
2. Se utilizzi il rasoio in plastica puoi sostituirlo con quello in acciaio o puoi optare per rasoi elettrici per la barba (con un risultato migliore e minore spesa) o la cera naturale per la depilazione .
3. Sostituisci il tuo attuale spazzolino con uno in bamboo con la testina sostituibile e restituibile alla casa di produzione.
4. Sostituisci il tuo filo interdentale (attualmente in plastica) in un silk floss biodegradabile e con la confezione in vetro.
5. Sostituisci la tua crema per il corpo in una lotion bar.
6. Sostituisci la tua lozione struccante con l’olio di cocco ed utilizza spugnette lavabili anzichè dischetti in cotone.
7. Acquista la carta igienica confezionata in carta riciclata e/o riciclabile.
8. Le spugne sono spesso antigieniche se proprio non puoi farne a meno puoi usarla di stoffa lavabile, o di vari materiali naturali e biodegradibili.
9. Per uno scrub naturale puoi usare i fondi di caffè! ☕
Fare una spesa consapevole e pianificare i pasti per la settimana è un ottimo modo per evitare sprechi alimentari. Assicurati di avere contenitori riutilizzabili quando prepari i pasti e anche quando fai la spesa!
Assicurati di acquistare solo cibo che sai di mangiare, questo ti aiuterà a evitare di buttare il cibo scaduto sprecandolo. Sono sicura che lo sapevi già, ma … porta una borsa riutilizzabile quando fai la spesa!
( Leggi anche https://www.8liberamente.it/2020/12/03/biologico-cosa-vuol-dire-e-come-approcciarlo/)
Aziende Cruelty Free
Puoi orientare i tuoi acquisti verso le aziende che aderiscono allo Standard Internazionale “Stop ai test su animali” e riportano sulla confezione dei propri prodotti la dicitura “LAV – Dalla Parte Degli Animali”: sono case cosmetiche cruelty free controllate da ICEA, l’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, una società indipendente di auditing che garantisce la loro conformità ai principi dello Standard.
Su questi prodotti potrai trovare anche il logo creato dalla Coalizione Europea contro la Vivisezione, con il coniglietto che salta fra le due stelle.
Puoi trovare tutti i marchi in questione sul sito della #lav !
Leggi le etichette mi raccomando!