Alimentazione consapevole
L’atto del mangiare è spesso descritto come un comportamento automatico, che conduce l’individuo a continuare a mangiare, senza essere consapevole della quantità di cibo che sta assumendo. Il consumo degli alimenti può in questo modo diventare superiore alle reali necessità del soggetto, che però non è in grado di ascoltare il proprio corpo e capire quando questo manda segnali riguardanti la sazietà.
La mindful-eating, è descritta come la consapevolezza che emerge dal porre attenzione intenzionalmente ed in maniera non giudicante all’esperienza nel momento presente, e propone di applicare questi principi al consumo di cibo, in modo da ridurre le abbuffate ed incentivare un’alimentazione equilibrata.
Nello specifico, questo tipo di mindfulness può essere concettualizzata come l’essere consapevoli del momento in cui il soggetto sta mangiando, soffermandosi sull’aspetto, l’odore, il colore e il sapore del cibo, ponendo attenzione alle sensazioni fisiche ed emotive provenienti dal corpo, ed aumentando la propria capacità di percezione della sazietà. Questi accorgimenti hanno lo scopo di sviluppare la fiducia dell’individuo nell’abilità del proprio corpo di segnalare quando e quanto mangiare, minimizzando le reazioni impulsive di fronte al cibo.
Ciò che conta davvero quindi, è sapersi ascoltare, sentire la fame e la sete. Percepire quando l’alimentazione diventa eccessiva o insufficiente. Ascoltare le reali esigenze, come la necessità di zuccheri che corrisponde alla frutta e non ai dolcetti pre confezionati e così via.
E’ un processo lungo ed impegnativo che porta infine ad un benessere totale, tutto da scoprire.
Ogni viaggio inizia con un passo…
Vegano, vegetariano, onnivoro: ma che differenza c’è?
L’alimentazione vegana rifiuta completamente il consumo di carne, pesce, latte e derivati, uova, miele e di qualsiasi prodotto di origine animale. Non è solo uno stile alimentare, ma è uno stile di vita che esclude l’acquisto e il consumo di prodotti che possono derivare dalla sofferenza e dallo sfruttamento di un animale.
L’alimentazione vegetariana, invece, ha l’obiettivo di massimizzare l’assunzione di alimenti di origine vegetale, prevedendo il consumo anche di uova, latte e derivati. Si tratta, più propriamente, di un’alimentazione latto-ovo-vegetariana ed è, solitamente, un’alimentazione a basso contenuto di grassi saturi, correlati al rischio cardiovascolare.
L’alimentazione onnivora include tutti gli alimenti.
Come sempre la consapevolezza nelle proprie scelte è una carta vincente, non c’è giusto o sbagliato se si ascolta la propria coscienza.
Non è sbagliato mangiare carne o scegliere di non mangiarla più, se tutto ciò è frutto di conoscenza.
Se quando vediamo una fetta di carne sentiamo di dover chiudere gli occhi rispetto a quello che il piatto davanti a noi comporta, le sofferenze, la brutalità; ebbene quello che stiamo per mangiare non ci farà bene, perché siamo tutt’uno con la nostra mente che in realtà sta rifiutando quel cibo.
Se invece consapevoli di ciò che quel piatto comporta, ne sentiamo l’esigenza, o ancor meglio abbiamo scelto una fattoria che secondo noi non usa crudeltà e gli animali crescono e muoiono secondo criteri per noi accettabili; allora ben venga mangiare la carne.
Non fatevi dire cosa mangiare dalle mode o da chi vi circonda, ma ascoltate sempre la vostra coscienza, informatevi e decidete ciò che vi fa stare in pace con voi stessi; gli unici a cui dar conto.
Ma...l’informazione è sempre la prima cosa ricercare, e noi siamo qui per questo.